Mangiatelo tu il petto di pollo secco e asciutto! Io me lo preparo così: faccio una scarpetta da paura, è inevitabile, mi lecco anche le dita

A pranzo, specie se mi trovo sul luogo di lavoro, tenermi leggera è un’impresa da titani. Spesso e volentieri, i miei colleghi mi invitano a recarmi in mensa con loro, dove i condimenti e le ricette super saporite la fanno da padrone. Dal canto mio, non vorrei mai ritrovarmi appesantita per via del troppo sale e del troppo olio usati nei piatti, cosa che succede puntualmente.

Qual è l’alternativa? Organizzarmi e portarmi la mia schiscetta da casa, in modo tale da assicurarmi di seguire sempre un’alimentazione bilanciata, con pasti sani e nutrienti. L’ultima ricetta che ho sperimentato, a tal proposito, è un petto di pollo che mi ha letteralmente conquistata.

Petto di pollo con timo e limone, è diventato la mia ossessione: gli ingredienti

• 500 g di petto di pollo (dosi per due pasti, così ho anche il pranzo per il giorno seguente)
• 60 g di farina 00
• Due rametti di timo
• Succo e scorza di mezzo limone
• Olio extravergine di oliva
• Sale
• Pepe

Il mio petto di pollo è saporito e godurioso, una pausa pranzo perfetta

Mi preparo sempre 500 g di petto di pollo, così da portarmi avanti ed avere il pranzo pronto per due giorni consecutivi. In questo modo risparmio tempo e riesco a organizzarmi anche per le tantissime altre attività a cui mi dedico quotidianamente.

Per prima cosa, se hai acquistato un petto di pollo intero, ricavane tante fettine sottili. Io, per comodità, lo compro direttamente tagliato a fettine. In un piatto piano predispongo la farina 00, con la quale andrò a impanare la mia carne.

Prelevo ogni fettina di petto di pollo, la irroro con il succo di limone e la cospargo con la scorza dell’agrume, per poi passarla nella farina e sistemarla in una padella unta con un filo d’olio. Quando ho terminato l’operazione faccio rosolare le mie fettine di carne in padella, accompagnate da due rametti di timo per insaporire. Le faccio cuocere da entrambi i lati, salando e pepando ogni volta.

Nella padella, quasi dimenticavo, vado anche a versare il succo di limone rimasto, in maniera tale che si formi una cremina di accompagnamento tutta da gustare. Se necessario, allungo con qualche mestolo d’acqua per far cuocere meglio il pollo e, soprattutto, per creare una cremina ancora più densa.

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Quando ne prelevo 250 g da sistemare nella mia schiscetta da portare a lavoro ho sempre cura di aggiungere una fonte di carboidrati – pane integrale o riso, di solito – e di verdure, così da avere un pasto bilanciato e completo. Devo ammettere che, con un piatto del genere al seguito, non vedo l’ora che arrivi il momento della pausa pranzo.

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